14 marzo 2006

Sì così, continua a sorridere

Non voglio comprare nulla, sto solo dando un'occhiata in giro. Le cose che vuoi-le cose che hai-le cose che ti fanno ancora ridere. Sono diventato impossible. Non è stato un incidente, è il motivo esatto per cui sono qui. Tu sei esattamente ciò di cui ho bisogno. Metti via i tuoi giochi, ma non prenderla alla leggera. Dovremmo prenderci alla leggera? Quindi sbrigati e aspettami. Mi sono fermato per riempire il serbatoio e quando sono risalito non c'era nessuno riflesso nello specchietto. Quello fu un giorno molto triste, un giorno. Avevo la tasca piena di spiccioli. Mi ci sono pagato la colazione. Se il mio corpo avesse dei lembi, li affererei e tireri forte. Così, per vedere cosa succede. Per vedere non l'effetto ma la causa. La mia debolezza è che ci credo. Vedere la gente andare su e giù e infilare la testa sott'acqua per allungare una mano. Affogare e preoccuparsi che fuori piove. Potrei bagnarmi, potrei. Molto lontano da casa, sento una eco che forse s'è persa. Avrei dovuto saperlo, avrei dovuto fare delle foto per provare il mio passaggio, He was here. C'è ancora spazio per credere alle cose che non si vedono, che non si toccano, che non si assaggiano, che non si rompono, che non si aprono per vedere come sono fatte dentro, che non si possono nascondere, che non si tirano potresti prendere qualcuno nell'occhio, che non si graffiano, che non si impolverano, che non si bagnano, che non sporcano, che non cadono, che non si vendono nelle telepromozioni in tv, che non si raggiungono, che non si cominciano, che non si strappano, che non puoi giocherellarci che poi le devi ripagare ,che non si possono liberare. Sono qui, dentro la mia testa. Sono qui, vivo ma non vegeto. Ti tengo lì, così puoi fermarti, così puoi fermarmi. Ballare ballare ballare, ma essere ancora fermi. Ti ho promesso che ti ci avrei portato, che ti avrei portato. Sempre, dentro. Non sono più dentro la mia testa, ora tutto è dentro la mia testa tranne me. L'inchiostro ha un sapore acre e vellutato. Dolce dolce fiore ti mangio e non mi sento in colpa, ma sono colpevole. Capisci le cose che senti dire dietro di te? Le risposte più delle domande. Mi hanno svelato che i fiori sono dolcificati. Nessuno ha il coraggio di semplicemente addolcire. Nessuno è pieno di persone che non conosco, e io mi rivolgo a loro con una familiarità che non ha proprio senso. Che non ho voglia. Che sei qualcosa. Ogni respiro che prendi, ogni boccone che ingoi, ogni movimento che fai, ogni argine rotto, ogni passo calcato, ogni singolo giorno, ogni parola non detta, ogni gioco rimandato, ogni notte dimenticata, ogni graffio sanguinante, ogni labbro morso, ogni sguardo taciuto, ogni frangietta mimetizzata tra gli altri capelli, ogni curva maledetta, ogni furberia che tanto non mi scopriranno mai e pure se mi scoprono che mi possono fare, non fanno altro che nutrire il tuo peccato banale. E io guardo te e vedo te. Sei dentro una scatola. Mostri: sporchi, asimmetrici, viscidi, riluttanti, lussuriosi, cocainomani, penzolanti, parassiti, vorticosi, pelosi, mucoidali, spasmodici, rigurgitanti, occlusi, rifluiti, stonati, defecati, spastici, secchi, decadenti, liquidi. Corpo e Anima. Corporali e Animali. Ridisegnare il labirinto per reinventare l'uscita. Niente supereroi, solo eroi normali o suberoi. Gioco la carta della vincibilità. Vado ALL-IN con una coppia di 9. Strisce pedonali: striscia e perdonali. Jumo mangia il mondo. Jumo non ha complimenti. Jumo ha complementi. Jumo in un campo di zafferano e salvia divinorum. Spenta la luce. Arriva l'esilio.

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