27 giugno 2006

Grazie per le sfumature di grigio

Che faccio, mi lamento? Ma sì, lamentiamoci. La pubblicità. Ci può essere una combinazione più diabolica di quella tra una compagnia telefonica, il Muccino giovane e una canzone di Ligabue? I think not. Che poi, presi singolarmente sarebbero anche sopportabili: la compagnia telefonica è quella che mi fornisce i servizi minimi di telefonia e in macchina ho pure il doppio live di ligabue, ovviamente scopiazzato. Ma insieme no, è più di quanto io possa sopportare in una singola sessione. Per fortuna dura quei 30 secondi scarsi. Un attimo di oblio.

La pubblicità. Ce n'è una in cui una macchina viaggia affiancata ad un proiettile, stessa velocità. Il proiettile sta a sinistra, la macchina a destra. Il tizioide alla giuda deve svoltare a sx, ma ha paura. Decide allora di abbassare i finestrini e far attraversare al proiettile l'abitacolo. Bella prova. Ora: ammettiamo che sia possibile che un'auto viaggi alla stessa velocità di un proiettile, mi sorgono un paio di interrogativi fisici. Magari mi sbaglio, ma magari no.

1) Di che ha paura il tizio? Le macchina dovrebbe condividere lo stesso sistema di riferimento inerziale del proiettile, quindi sono reciprocamente fermi. Una macchina ferma che tocca un proiettile fermo non credo possa creare questi enormi danni. Mica esplode. Un colpo di pistola uccide per decelarazione.

2) Attraversando l'abitacolo dovrebbe cambiare la resistenza dell'aria interna sospinta dall'auto rispetto a quella esterna. Di questo non sono sicuro. Ma se è così, o il proiettile va a sfondare il parabrezza oppure il tipo alla guida è il dio della modulazione dell'acceleratore.

3) Nel video il proiettile va dritto. Cioè, non cade. Mi pare strano. La componente verticale del vettore velocità non dovrebbe venire influenzata da quella orizzontale. Andando alla velocità stessa del proiettile, noi nel sistema di riferimento automobile dovremmo vedere semplicemente un proiettile che cade. Da su a giù, con lo stesso moto con cui lo fanno tutti gravi, come diceva il buon Galilei. Ma magari il tempo nel mondo della pubblicità è dilatato. O come a casa Simpson, non obbedisce alle leggi della fisica.

La pubblicità. Ma anche il cinema, la televisione. Mi facevano notare che anche sei donna raramente qualcuno ti porta le rose nel bel mezzo della notte, come nei film. Sono d'accordo.
D'altronde il cinema è finzione. E non per un problema comportamentale. Gente disposta a portare le rose di notte ci sarebbe pure. Ma il cinema ti fa vedere uno che esce di casa, e subito dopo lo stesso tipoide suona alla porta della signorina colmo di rose, cioccolatini y palabras de amor. Nel mondo della non-finzione sarebbe una domenica notte: le pasticcerie sono chiuse, i fiorai sono chiusi, i benzinai altrettanto. Il solo andar cercando una combinazione aperta di questi 3 elementi trasforma l'intervallo di un fotogramma in una ricerca avventurosa e disperata della durata di ore. Inattuabile. Nei film ci si comincia a baciare sul divano e nell'inquadratura successiva si è nudi a letto a copulare. Romantico. Nella realtà-come-la-conosciamo bisogna togliersi i calzini. Meno romantico.

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