13 giugno 2006

Eingang und ausgang

Pensavo che le tre leggi della robotica fossero solo una trovata letteraria, un espediente creativo privo di qualsiasi applicabilità formale. Poi ho pensato che per un essere umano il comportamento morale è ben chiaro, anche se non formalizzato. Nell'intepretazione del linguaggio e nella capacità di manipolare concetti risiede la bontà di quelle regole. D'un tratto m'è parso chiaro che una macchina in grado di superare il test di Turing potrebbe essere forzata al rispetto delle tre regole, con minime difficoltà tecniche.

Penso che la medicina si fregi del titolo di disciplina scientifica, ma non ne applichi il metodo omonimo con la dovizia necessaria. Normalmente un'anamnesi si basa ancora sulla osservazione soggettiva del medico visitante, il quale ausculta, tasta, osserva, soppesa; se tra i sintomi riscontrati non ritrova una formula memorizzata durante il tirocinio, solo allora si decide a richiedere ulteriori esami. Alcuni di questi sono finalmente numerici, come l'analisi del sangue: la più utile tabella di cifre della vostra vita. Altri sono ancora approssimativi, come le lastre: potete solo sperare che il medico che le analizzerà possieda ancora la maggior parte dei decimi disponibili al suo senso visivo. Non parliamo poi delle operazioni. Auspico un mondo in cui il rivelamento delle malattie e la loro cura sia una operazione di fredda meccanica, numerica, elettronica; in cui un eventuale errore, oltre che statisticamente prevedibile, non debba essere attribuito alla negligenza umana.

La prossima è rivolta agli amatori di filosofia informatica. L'algoritmo di XOR swap è la dimostrazione non formale e congetturale che il paradigma di programmazione ad oggetti è una scelta fuori luogo, arida e infeconda: provate nella realtà a scambiare di posto a due oggetti senza transitare temporaneamente per un terzo luogo.

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