11 marzo 2007

Questo è l'inferno e quella la porta: sei pregato di uscire

Lo sguardo arriva fino ad un determinato e preciso punto, ma crede di abbracciare qualunque cosa. Di questo inganno è figlia la supposizione che tutto si riduca ad una distesa di onde. Che si agitano, si toccano, si spintonano l'un l'altra. C'è veramente tanto che viene sospinto in superfice, ma ancora di più è quello che scorre sotto, sul fondale, velocissimo.
Eravamo abbracciati alla stessa piattaforma; io sono stato il primo ad andare sotto. Per un'ora, o quella che mi è sembrata lunga un'ora, sono riaffiorato e ridisceso, in ripetizioni mai uguali e mai intenzionali. Lottavo sì, ma ne' per galleggiare ne' per affondare. Alla fine le onde hanno sedotto anche te, ti hanno risucchiato via: hai provato ad affogare ed ha funzionato. "La sensazione di una morsa" e invece stavi solo soffocando.
Se solo tu riuscissi a restare qui sotto con me, nuoterei con te fino in fondo. Invece mi hai stretto un'ancora intorno al collo e hai riso. All'inizio credevo anch'io fosse divertente, e ho riso con te. Ma tu hai continuato a ridere e io ad andare giù. E più andavo giù e più il tuo riso era macabro. E' stato il nostro ultimo scambio di regali: io ti ho dato follia, tu inevitabilità. Quello che non ti ho detto: il solo punto di fuga è il più profondo possibile. Grazie a questo gentile scambio di prospettive scorrette, adesso nessuno dei due potrà raggiungerlo e attraversarlo e mettersi in salvo. Se vuoi tornare su, devi andare giu. E' così semplice che non ci siamo arrivati nè io nè te, nè ci arriveremo mai. Strano modo di esaudire un desiderio.

E' allo stesso tempo diabolicamente ironico e terribilmente triste che, sullo stesso pianeta, il paese più povero abbia troppo poco cibo per garantire la salute della sua popolazione e il paese più ricco troppo cibo per garantire la salute della sua popolazione. Più triste che ironico, però.

Quello NON è un pontile. E' un ponte, a tutti gli effetti. Non cercate di convincermi del contrario. E' stato progettato e costruito da un visionario, una persona che non si è lasciata fermare da secondari dettagli tecnici, come la mancanza di una riva opposta. E' successo che quello che gli altri guardano è uscito dai miei occhi, e ho potuto vedere, per una marginale frazione di tempo, la realtà denudata dai preconcetti dell'abitudine e dall'assuefazione. Non ho bisogno di crederci, ho solo osservato. Se ci sono rive che aspettano di essere raggiunte da un ponte, allora ci possono essere ponti che aspettano di essere raggiunti da una riva.

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