11 luglio 2007

(mondo rettile) Innocenza e squame

Insostenibili, tutte le distanze dopo i 30cm.
Ogni misura inferiore, di 30cm troppo grande.
Violabile la legge di impenetrabilità dei corpi.
Due corpi solidi non possono occupare lo stesso spazio nello stesso istante, recita.
A meno che non siano i nostri, sussurra.

Sono isole, celle, che galleggiano in un liquido trasparente. Vengono a contatto, estemporanee, con lacci, stringhe, trecce, ragnatele, nodi, tessiture sottili. A volta riescono a decodificare quello che incontrano, a volte no. Da un singolo filo nasce un'idea, una sensazione, un pensiero semplice. Nelle trecce ci sono emozioni più convolute, dalle quali non si divincolano faticose le componenti prime. Rivelazioni e trappole logiche emergono invece dalle strutture a ragnatela, dove tutte le linee convergono verso un centro, un gorgo, insieme a tratteggi ortogonali con i quali sono possibili ardite associazioni di idee. E' con linee come queste che tracciamo figure che non rappresentano niente.

Un santo apocrifo vestito di nero, pronto a comandare una rivoluzione.
Un grappolo d'uva scolpito in pietre preziose, opalescenti, con le asperità sfumate dal lavorio sonnolento del mare. Sollevato da una mano nera, spinto verso labbra bianche.
Stiamo a guardare le stelle e l'apparenza dell'universo ci muore addosso. La crosta terrestre serve allora a sanare una ferita antica. Le nuvole sono macchie di sangue.
Non posso più sorridere perchè ho la bocca colma di sabbia e non intendo farne cadere un granello. Mio latte, il fango.

Avverti che non tornerai. Distenditi su un letto bianco, come l'orizzonte, di cui non si veda la fine. Poggia la testa su un grazioso cuscino, decorato con ampie strisce di tessuto arancione e rosa. Accavalla le gambe, e con il piede che dondola a mezz'aria, reggi un margherita dal lungo stelo ruvido. Nascondi la faccia tra i capelli. Sogna.

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