22 febbraio 2007

La famiglia degli oboi

Sono dentro. Guardo fuori, fuori è buio, dentro è accesa la luce. Di fuori sono accese le luci di altri dentro. Io col naso contro la finestra. La mia parte tangibile si riflette nella parte nera di un fuori e ha la barba vecchia di tre giorni. Respiro addosso al vetro e si condensa una macchia d'anima grigia a forma di cuore. Cuore il muscolo, non il simbolo. Sono dentro. Io sono la falena - che picchia contro il vetro - che sbatte le ali sfrenata e inebriata dalla luce - che cerca di entrare: come se da questo inutile varco dipendesse la sua sopravvivenza o un orgasmo, che poi sono la stessa cosa. Io la falena mi sbaglio quando formulo pensieri sulla luce e sulla vita. Sono dentro. Sono dentro che guardo fuori e fuori che muoio di volare dentro. Ora dentro è acceso un buio che non assomiglia a nessun altro buio. Sono fuori.


Parte da una vecchia foto. C'è lui e il gruppo dei suoi amici, risale ai tempi del liceo. Una foto di gruppo, scattata in un parco della città in cui abitavano tutti.
Qualcuno cerca di aiutarlo a capire, affinché sia felice. Gli chiedono: "Chi vorresti che tu sia?".
Inizia tagliando via lo sfondo. Poi, con una punta di metallo, gratta via i suoi amici. Lascia solo sè stesso e lei, in questa sorta di alone bianco.
Per lungo tempo, ogni volta gli venisse rivolta questa domanda, lui capiva: "Chi lei vuole che tu sia?". Era un interprete invisibile, che traduceva a sua insaputa ogni parola egli udisse.
Con un pennarello nero indelebile cancella il proprio volto, le mani e tutta le parti esposte del suo corpo, quelle non protette dai leggeri vestiti estivi.
Accadde un giorno, e fu un solo istante, che egli intravide l'ombra di questo oscuro traduttore; e si accorse di quanto fosse tardi.
Strappa via la figura di lei. Inizia a piegare questo frammento a metà, poi ancora e ancora.
Imparò così quanto la lingua parlata da questo osceno e indecifrabile individuo fosse ancora bizzarramente discordante...
...che fino ad allora non aveva fatto altro che ripetergli "Chi saresti se lei ti volesse?"
Rimane un centimetro quadrato della pelle di lei, in scala 1 contro 22.

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