03 maggio 2006

It is a truth universally acknowledged, that a single man in possession of a good fortune, must be in want of a wife

Mi sono svegliato all'ombra di un albero.
Anche se, ad onor del vero, non so se quelle cose si potessero chiamare albero e ombra; per semplicità li chiameremo con nomi che siano chiari a chi, come me, abbia abitato la realtà. O quella che fino ad oggi ho creduto fosse la realtà.
Ma ricostruiamo la storia dall'inizio.
Sono sicuro di essermi addormentato sul mio letto. Era pomeriggio e stavo leggendo un libro, di cui poi non mi sarei ricordato ne' titolo ne' autore, che raccontava la storia di tre mogli e un libro. La lettura era leggera e divertente ma il silenzio e la luce primaverile proveniente dalla finestra mi indussero in tentazione. Posai il libro e m'addormentai.
Così iniziarono tutte le mie sventure.
Come dicevo prima, mi sono svegliato all'ombra di un albero. La schiena poggiata sul tronco, dolorante. Anche se, mettendo a fuoco le mie sensazioni, notavo provare bruciore più che dolore. Il mio corpo nudo si riscaldava al tepore generato dall'albero e dalla sua ombra calda. Appena fuori dal riparo di questo ombrello, sentivo addosso il freddo gelido proveniente dal sole nero che bucava il cielo arancio sopra la mia testa. L'erba rossa sotto i miei piedi li asciugava mentre la calpestavo. Facendomi riparo con la mia mano calda e illuminata, dal buio gelido proiettato da quel terribile antisole, camminavo veloce alla ricerca di una struttura intelligente, o la mente che avesse potuto generarla.
M'imbattei in un corso di non-acqua, visto che non era trasparente, era solido, e non scorreva. A differenza delle non-rocce, morbide e liquide. Mi specchiai su una superfice opaca e completamente trasparente e mi vidi le gambe attaccate alle spalle, le braccia pendere dal bacino, la testa far smorfie in zona pelvica e gli organi sessuali esposti in modo osceno sul collo.
Qui, in preda al terrore, finisce la storia che non è mai cominciata, perchè: quello non ero io, non mi trovavo in quel mondo, mi trovavo in quel non-mondo e l'unico che potrebbe raccontarvela era non-io.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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