19 febbraio 2006

Tratto

Il cappello di lana calcato pesantemente sulla testa, con pochi ciuffi di capelli che ne fuoriescono, blandamente castani. Lo sguardo fisso sul cursore lampeggiante sul terminale, pronto a scaricare una logorrea indesiderata dietro di sè. La bocca, serrata e nervosa, è una trappola metallica senza morso. Labbra troppo grandi per un fenotipo caucasico. La barba incolta di quattro giorni e tre notti. L'epidermide riverberante di pallore: un po' per malattia, un po' per debolezza, un po' per lo sfondo grigio dell'elaboratore di testi. L'orecchio destro serrato in una sordità cieca e capricciosa. Una cura antibiotica come una battaglia. Amoxicillina e acido clavulanico come armi chimiche. Nulla che possa lenire la smania.

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