13 marzo 2010

ragazzo grammaticalmente emancipato

Gli amanti del deserto non sanno dove nascondersi quando arriva il marito del deserto.

Ogni goccia che cade è una lettera che faceva parte di una parola. L'asfalto bagnato dopo la pioggia è un'epopea sgangherata, il giaciglio su cui non ha mai pianto nessuno è un cuscino senza titolo, un rubinetto che perde nella notte è la storia scritta per ricordare che terrorizza la storia scritta per dimenticare.

Io non credo alle pagine dei libri che volano via, ai centri estivi apertura il 9 giugno, ai personaggi dei telefilm che portano i nomi dei filosofi. Eleganza non sono alberi piantati lungo una linea retta, piuttosto scarpe di quattro misure più grandi. Ci sono delle mattine in cui mi sento eviscerare dal freddo ginecologico dell'aria, quando i pensieri mi rimangono attaccati alla simmetria di certe banchine della metro A, come la lingua sul ghiaccio. Evito di passare davanti alle edicole, perché non mi interessano il feticismo quotidiano per ultimi sette giorni e le grandi eiaculazioni astrofisiche di cosmi lontani, sbattute sulle prime pagine da riviste scientifiche senza pudore. Non riesco a conciliare questa città con me che l'attraverso. Non si giustificano in una sola idea queste corporazioni di silenzio e una tale messe di slogan, le calze rotte e le stelle sulle scarpe, le isole spartitraffico e i nascondigli tra le siepi, i secondi piani dei caffè e la neve di plastica, vagabondare con le cuffie addosso e nessun posto dove infilare il jack. In bocca, provo nella mia bocca.

3 commenti:

Ukiyoe ha detto...

Credo che Roma sia difficile da conciliare con se stessi a meno che non ne fai parte da alcune generazioni e ti piacciono i personaggi dei telefim con i nomi dei filosofi, nonchè i centri estivi apertura 9 giugno... E'una città che riflette tante cose tutte insieme e non sempre la visione è piacevole ma ne fai parte e basta e lo sai. (Almeno non vai in giro con il cellulare adibito a radio a tutto volume nella metro A!)

gosub ha detto...

Io sono più un tipo da metro B, quella coi vagoni vintage.

Ukiyoe ha detto...

A me piacerebbe viaggiare in autobus o in tram... ma alla fine mi ritrovo a prendere entrambe le metro e basta.