17 ottobre 2006

La dipendenza che ebbero l'un per l'altra fu indotta da sottili scosse di dolore e piacere.

Volevano fiori di porpora, cuori di porpora, dolori di porpora, fuori da schemi semplici e razionali fecero qualcosa di ancora più semplice e razionale. Alla base di ogni cosa c'erano loro e tutto intorno lo scenario crollava per riemergere più convoluto, più sconvolto, più rane, più mi fai arrossire, più sento sapore di sangue. Ecco un bicchiere di liquore da mandare giù con un colpo solo, siete pronti? No, è troppo tardi. Siamo circondati. Da chi? Non mi ricordo i nomi. Fa niente. Ma tu sei...? Già. If we could just ignore them. Un gigante e il suo birrino. Fortuna che non si fece più vedere. Le impressioni di quella notte li resero di nuovo fecondi, li rasero al suolo, li sollevarono così in alto, su materassi rossi che pendevano dal cielo. Che folli. Che geniale follia. Brividi così profondi, così terribili, così sconquassanti, così disarmanti, che così non vale. Che valgono più della loro esperienza. Innumerabili. Potrei impazzire, lo sai? Scusami. Non devi dirmi mai scusa per queste piccole cose. Non tu. Non noi. Labbracciati.

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