24 dicembre 2013

I forse che restano uguali

Una pigna sull'asfalto, senza i suoi petali di legno, schiacciata dalle auto che passano. Assomiglia ad un trilobite.

Cosa sono io? una stranoteca, uno stranoscopio, e uno stranonauta.

un orecchio contro la schiena. l'estrazione dei pensieri telegrafici, con domande come tenaglie. denti che strozzano altri denti. un gocciolio, raccolto con la lingua. vedersi stracciati. mancanze con la a davanti. parole dispotiche, a tradimento, a detrimento. tappi che non attappano niente. volevo essere il raccordo, il moltiplicatore, lo spettatore della divaricazione, il mare della tranquillità. non cercavo la perfezione, ma l'imperfezione che cancella tutte le altre.

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