20 marzo 2006
Ho sciolto della digitale nel tuo bloody mary
Così quando vorrai succhiarmi il sangue di nuovo, ti scoppierà il cuore. Sto per uscire. Non so più parlare, le farfalle non le ho più nello stomaco, mi sono volate fuori dalla bocca e dal culo, ora dentro sono rimaste solo le uova e le larve che si cibano delle mie viscere. Cazzo che mal di stomaco. Mi sono rimasti solo dialoghi surreali, sguardi interrogativi di biasimo e gente che si vuole solo scandalizzare. Poi si riempie la bocca di terra e mentre parla ti sputa addosso fango misto a saliva e ai petali delle prime margheritine fiorite. Fiorite in mezzo ad uno spartitraffico. Mi fanno schifo. Le margheritine, non la gente. Il fondo è di quel colore che c'è nel limite di irriconoscibilità tra grigio tropposcuroperimieigusti e nero polveroso. E sto fondo della malora cade a pezzi come fosse fatto di tessere mosaicali perfettamente regolari, tagliate con filo di piombo. Sotti rivela croci gialle di qualche culto agnostico. Mifannoschifoancheglispazitraleparole. Mi sono un po' rotto il cazzo di dormire, di stare sveglio, di parlare, di stare zitto, di mangiare, di lavorare, di studiare, di leggere, di giocare, di perdere tempo, di ascoltare musica, di camminare, di guidare, di vedere sempre la stessa gente, di vedere sempre gente diversa, di attaccar bottone, di aspettare che gli altri attacchino bottone, di non venirti a trovare, di venirti a trovare, di guardare la tv, di guardare la tv spenta, di ignorare la tv, di sapere cosa votare, di non sapere cosa votare, di aprire le buste, di pagare, di vestirmi, di stare nudo, di passare la palla, di fare tutto da solo, di chiedere aiuto, di sorridere a chi ti mostra i denti, di mostrare i denti a chi ti sorride, di non sapere che ore sono, di guardare l'orologio, di mentire, di dire la verità, di tenere gli occhi aperti, di chiudere gli occhi, di parlare con te, di non parlare con te, di litigare, di essere innamorato, di non provare niente, di saltare, di non saltare abbastanza, di aspettare un futuro migliore, di non credere nel futuro, di dimenticare il passato, di credere di non aver avuto alcun passato, di parlare male l'italiano, di tradurre l'inglese, di dire sempre di sì anche quando non mi va, di dire sempre di no anche quando non mi va, di avere mal di stomaco, di non comprare niente, di credere di poter riempire i vuoti comprando cose, di credere di avere dei vuoti, di avere dei vuoti, di essere pieno di me, del cibo riscaldato, della mia forma, della mia sostanza, delle copertine dei libri e delle pagine con le orecchie, di chi urla, di chi parla sempre, di chi non parla mai, di chi ride sempre, di chi non ride mai, di chi è vecchio, di chi è giovane, di chi è lento, di chi va di fretta, di chi mi lampeggia, di coloro a cui lampeggio, di chi fuma perchè fa figo, di chi non fuma perchè fa male, di chi mangia un frutto al giorno, di chi non mangia frutta, di chi si lamenta del proprio corpo, di chi ha cura del proprio corpo, di chi ha qualcosa da nascondere, di avere qualcosa da nascondere, di chi non ha niente da nascondere, di non avere niente da nascondere, di bere vino, di bere birra scura, birra chiara, birra rossa, di non bere perchèpoidevoguidare, di stare a casa, di uscire, di chi è come me, di chi è diverso da me, di chi mi sta ad ascoltare, di chi non mi ascolta, di avere troppi soldi, di non avere abbastanza soldi, di non sapere cosa fare, di sapere esattamente cosa fare, di chi non sa cosa fare, di chi sa esattamente cosa fare, di chi sono, sono stato e sarò, di chi non sono, non sono stato e non sarò, di chi potrei essere, di chi potrei essere stato, di essere costretto, di essere libero, di essere padrone del mio futuro, di essere schiavo del mio futuro, di lamentarmi, di non lamentarmi, di lamentarmi di lamentarmi, di non potermi lamentare, di essermi rotto il cazzo. E vaffanculo, che mal di stomaco. E che rabbia.
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