No! Io non ho fatto nessuna figura, hai capito? No! Non era una mia responsabilità! A me non importa nulla di essere stato io a doverglielo dire. Se la pensi così allora lo sai cosa ti dico? Io non ci vado più. Me ne frego, me ne sto con le mani in tasca piuttosto. Non mi lascio buttare giù così. Se questo è il frutto del mio disamore, che allora sia declamato forte verso ogni punto cardinale con megafoni d'oro. Mi aggrappo con i denti al cornicione, ma non ci cammino sulla tua strada prosaica, a quel livello di esistenza-in-fotocopia. Intanto io ero là. Perchè ci dovevo essere io là. Perchè ci dovevo essere io là? Infine, stremato, me ne sono andato; sulla strada del ritorno sono stato inghiottito e, come davanti ad uno specchio che rifletta le mie spalle, ho trovato in me i sintomi della più cupa fame: "Ho perso il filo del mio procedere, la strada sembra aver cessato di cambiare. Le luci dei freni della macchina che mi sta di fronte governano il ritmo del mio sonno e della mia veglia. Sorrido quando mi trovo allineato ad altre tre macchine e posso vedere il conducente della vettura successiva attraverso il finestrino del conducente della vettura precedente. Stasera noi saremo le nostre rispettive televisioni. Ci vediamo presto. Pubblicità."
Chi non ha mai provato paranoia non sa cosa significa. E questo è un pensiero paranoico. Ma chi ha sempre camminato con gli occhi fissi a terra, e un giorno decide di guardare in faccia gli altri, si scopre veramente osservato da tutti. Forse lo facevano anche prima, ma non può saperlo: non li aveva mai osservati osservarlo. Cambia questo: contemplando la punta delle proprie scarpe poteva essere sicuro che chi gli passasse accanto non avrebbe pensato ad altro che a lui. Ora che invece è proprio così, il dubbio lo assale: "Sono forse io ad essere pazzo?"
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1 commento:
non sei l'unico..la pazzia è forma umana piu naturale che non vogliamo permetterci..io mi concedo il lusso..
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