Penso agli orsi.
Alla mancanza di sensazioni.
Alle bugie.
Alla pigrizia.
Ad un certo grigiore.
Al mare non più solitario.
Agli anche piccoli viaggi in macchina: con chi ero, chi guidava, su che macchina eravamo, cosa abbiamo detto.
Agli album strumentali.
A myspace.
A cosa sto combinando.
Alle responsabilità.
A non far male a nessuno.
Ad andare via.
Ai libri.
Al common lisp.
Ai database sqlite.
Alla virtus roma.
Ai giochi.
Alle foto che non ho più fatto.
A come si scrive il testo di una canzone.
A fare quello che mi va, ma cosa mi va?
Al Giappone, all'Islanda, al Gran Sasso.
Alle elezioni del sindaco.
A Shevchenko.
A fare uno scherzo.
Al grado di sopportazione di caldo.
A non far trapelare le emozioni, i pensieri, le sensazioni.
A fare i giochetti con le mani.
Allo screamo.
Alla vita da scopino che mi attende al varco.
Ai saggi di economia.
Alla pioggia, che sembra frittura.
Alla schiuma.
Ad una infermiera.
Al fondo di zucchero delle coppette di gelato preconfezionate.
Alla pornografia perfetta.
A reaktor, fruityloops e ableton live.
Alle prime parole di Moby Dick, di Lolita.
Ma non dico niente.
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2 commenti:
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