23 febbraio 2006

Silenzio assenzio

Sono corso a casa per prendere le mie medicine. Non l'avessi fatto, avrei rischiato il pericolo più rischioso, il rischio più pericolante. L'uomo nero, la befana, il circolo polare artico. Il tergicristallo non terge, ma saltella. Tergiversa, tarantella. Ogni marciapiede è sventrato dal di sotto. Sassolini riempitivi si insinuano sotto le porte ed i portoni producendo quel piacevole stridore che fa di tutti i nervi un fascio. Le fontanelle vengono spostate da un capo all'altro della battigia, non ha nessun senso, non si affrontano nemmeno, guardano entrambe dalla stessa parte. Di nascosto strappo i segnali di divieto di sosta e li infilo nella cassetta delle lettere dell'innominabile facoltà. La facoltà di non rispondereSS. Spio i lunotti delle auto in sosta alla ricerca di multe risolutrici ma ne scopro solamente una. Sono soddisfatto della mia mancanza di fronte, di fronte alla mia mancanza di soddisfazione. Pubblico in sala, pubblico insalata. Parcheggio in salita, guarda gli specchietti, gira la testa, non togliere le mani dal volante, accostati, ora gira, ma la cintura l'hai messa? Ho le bretelle. Bretelle, bretoni, betoniere, betabloccanti, barbapapà, in barba a papà, la barba del pescatore del TONNO INSUPERABILE 160GR DI BONTA' IN OLIO D'OLIVA.

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