Lo so che parlare sempre di musica dopo un po' viene a noia, ma a me mi piace. Oggi è quel ventidue lì. Quindi, per la convenzione di Ginevra, oggi ho il diritto di essere triste, meditabondo, filosofoide. Non la città di Ginevra, la cornificatrice di Re Artù. Pensavo a quei giochini tipo "fa una lista delle 5 cose che hai mangiato stamattina" e, in quanto giustificato ad essere malinconico, volevo promuoverne uno del tipo "Elenca 5 cose per cui vale la pena vivere e 5 per cui vale la pena morire". Non ho voglia di scrivere la lista che mi sono immaginato, ma ho notato una cosa curiosa: i cinque motivi della prima lista erano gli stessi della seconda. Non c'è quindi differenza tra la vita e la morte? O la mia formazione è così cavalleresca (cfr. Artù e Lancillotto) che vale la pena vivere solo per quello per cui si è pronti a dare la vita? Ricordate che ho il salvacondotto per il malumore. Ora alcuni sinonimi di tristezza dalla regia: malinconia, mestizia, infelicità, scontentezza, sconforto, disperazione, dolore, angoscia, amarezza, dispiacere, umor nero, malumore, abbattimento, demoralizzazione, depressione, delusione, disillusione, avvilimento, afflizione, costernazione.
Il cioccolato è come il metallo. Si lavora a caldo, quando è malleabile. Si tempra con il freddo ed a temperatura ambiente mantiene la sua forma.
La natura è una puttana vestita di bianco.
I due movimenti che ci permettono di sopravvivere: ispirare, espiare, ispirare, espiare, ispirare, espiare...
Le persone per bene desiderano rimanere incensurate, ma non è forse più interessante ascoltare cosa ha da dire una persona censurata?
E la sedia fu assediata.
Quando il gatto giallo non c'è, topi blu ballano sull'oceano.
"Bound with all the weight of all the words he tried to say
Chained to all the places that he never wished to say
Bound with all the weight of all the words he tried to say
as he faced the sun he cast no shadow"
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento