In questo momento mi sento violato. Violentato. Derubato. Preda dello shock. Voglio vendetta. Odio chi si fa beffe della legalità perchè quello che possiede non è in pericolo. Ora voterei il più fascista dei partiti.
A proposito di voto: quando sarete al buio e al calduccio della vostra cabina elettorale, ma anche un poco prima magari, ricordate che state scegliendo tra un poco di buono e un poco di buono. Eufemismi. No perché, se dobbiamo fare del qualunquismo, facciamolo fino in fondo.
Ho deciso di volere nuovamente quel tatuaggio a forma di stella. Nera, sottile, sul dorso della mano dx, tra pollice e indice. Oppure sul lato sx del petto, un poco più grande. Ho deciso di volere nuovamente quel tatuaggio a forma di stella quando staremo insieme.
Un ricordo dell'adolescenza, quando sedevo davanti. Un ricordo dell'infanzia, quando "posso sedermi davanti?". La strada statale che porta da casa di nonna a casa al mare. A bordo strada, piccoli campi e qualche piccolo bosco artificiale. Gli alberelli, alti e sottili, piantati con regolarità nel terreno, a delimitare un fazzoletto di suolo con una griglia finissima. Mentre li sorpassiamo, ad ogni nuovo istante, essi si riallineano alla mia vista, gustosa parallasse, generando percorsi di interferenza. Per un attimo sembrano perdere il loro allineamento, disposti in ordine sparso ed irregolare, per poi acquistarne nuovamente uno, d'improvviso. Si alternano in istanti di riposo e fila serrate, come giovani militari di un esercito immobile e silenzioso. Poi di nuovo sole, che mi fa stringere le pupille e mi riscalda il viso. Ma non danza.
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