18 settembre 2005

Smettila. Di dirmi. Grazie.

Non posso chiederti di essere a tuo agio a chiedermi le cose. Ma almeno potresti cercare di fare finta, così che mi possa sentire bene anche io. Se mi dici grazie sembra che io sia quassù e tu sia laggiù, e non c'è di peggio quando la sensazione viene da qualcuno che vorresti sul tuo stesso piano.
Ora ho una idea: Vestiti nuovi, scarpe vecchie, zaino nuovo, macchina fotografica, macchina non fotografica, libri vecchi e nuovi, mare, sole, freddo.
Ieri ho sentito il fastidio di qualcuno che ti vuole stare accanto quando non vuoi che ti stia accanto.
Non è tanto non volere qualcuno accanto, ma è non volere che qualcuno voglia starti accanto.
Accanto.
Questo cambia di molto la prospettiva. Quella che prima sembrava una mancanza assoluta, ora diventa una mancanza relativa. E si diventa molto più indulgenti con chi ci ha trattato nel modo in cui noi ora trattiamo gli altri. Tutte le volte che mi sono detto "Io no" stanno diventando tante volte in cui mi devo dire "Ahime, anch'io". Non ti fa sentire meglio, ma non puoi più stare male come prima. Un po' mi manca, la rabbia.

Nessun commento: