08 dicembre 2008
02 dicembre 2008
Fuori da ogni logistica
(cinquanta parole secondo il caso)
Caso I.
L'incontro di due corrisponde alla rottura di una simmetria, un inequilibrio, una deviazione assiomatica. Entrare nella vita di qualcuno è una piccola violenza, domestica più per senso di familiarità che collocazione. Due perfezioni non si troveranno, se una delle due non confuta se stessa e i propri asinini pudori sentimentali.
Caso II.
Seguono giorni di cambiamenti, che sono l'alibi dei sensi. Foglie che smettono l'aristocrazia del ramo, che decapitate raggiungono democraticamente terra. Un cielo senza altri colori da dire, silenzioso come l'incontro di pericolo e follia. Accade un giorno di Novembre, che il tramonto e le foglie del melograno indossino lo stesso colore.
Caso III.
Voleva dare un senso alla propria vita, e non si accorgeva di star applicando l'etica circense. Era equilibrista, cercando la misura tra lavoro e tempo libero. Era trapezista, bramando la cima della scala sociale. Era incantatore di serpenti, adulando i suoi capi, e domatore di bestie, educando i suoi figli.
Caso IV.
Memorie di un bambino euclideo: api che bucano le foglie, mal di testa da occhialini per proiezioni tridimensionali, lettere magnetiche sul frigorifero, erba che non cresce sotto una tenda da campeggio, lettere incastrate in una macchina da scrivere, nastro adesivo su tutta la pelle. Nelle conchiglie non si sentiva il mare.
Caso I.
L'incontro di due corrisponde alla rottura di una simmetria, un inequilibrio, una deviazione assiomatica. Entrare nella vita di qualcuno è una piccola violenza, domestica più per senso di familiarità che collocazione. Due perfezioni non si troveranno, se una delle due non confuta se stessa e i propri asinini pudori sentimentali.
Caso II.
Seguono giorni di cambiamenti, che sono l'alibi dei sensi. Foglie che smettono l'aristocrazia del ramo, che decapitate raggiungono democraticamente terra. Un cielo senza altri colori da dire, silenzioso come l'incontro di pericolo e follia. Accade un giorno di Novembre, che il tramonto e le foglie del melograno indossino lo stesso colore.
Caso III.
Voleva dare un senso alla propria vita, e non si accorgeva di star applicando l'etica circense. Era equilibrista, cercando la misura tra lavoro e tempo libero. Era trapezista, bramando la cima della scala sociale. Era incantatore di serpenti, adulando i suoi capi, e domatore di bestie, educando i suoi figli.
Caso IV.
Memorie di un bambino euclideo: api che bucano le foglie, mal di testa da occhialini per proiezioni tridimensionali, lettere magnetiche sul frigorifero, erba che non cresce sotto una tenda da campeggio, lettere incastrate in una macchina da scrivere, nastro adesivo su tutta la pelle. Nelle conchiglie non si sentiva il mare.
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